Claudione Lotito non ci sta: dopo il derby proprio il numero 1 biancoceleste si è recato a Formello per strigliare i suoi.

Una partita che non poteva non lasciare l’amaro in bocca e con questo, anche dolorosi strascichi di una ferita ancora aperta, soprattutto nel cuore dei tifosi che non sono rimasti in silenzio ed hanno riversato tutta la rabbia sul web.

“Una squadra senza attributi”, gentilmente tradotto dal vocabolario dei supporters,  ma quale questione è stata portata in auge a porte chiuse nello spogliatoio?

E qui tocchiamo un tasto spesso dolente per tutti i giocatori: le famose “gerarchie”.

Ma se queste esistono, come fa il nuovo ad avanzare?

Il mio pensiero è semplice semplice, non dovrebbe esistere un varco tra titolari e panchina, o meglio, non dovrebbe esistere “sulla parola”.
Del mio stesso avviso pare essere anche Simone Inzaghi che più volte ha ribadito ai suoi che la maglia andrà conquistata senza sconti o “rendita”.

Testa bassa e pedalare, dal primo minuto solo chi lo merita.

Nessuno scapperà più dalla lente di ingrandimento, nessuno si sottrarrà all’esame, questo racconta il Corriere dello Sport, raccontando anche la delusione della società.

Colpevoli sia “new entry” che i “big”, nessuno escluso.

I fidi scudieri del mister, quelli che l’anno scorso hanno preso per mano la squadra, sono chiamati allo sforzo più grande e cioè dare il tutto per tutto tornando ad essere incisivi.

Francoforte non sarà l’ennesimo banco di prova, sarà bensì l’ultimo: non ci sono più scuse!

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